Sentirsi dire che Triplete qua, Triplete là, e poi alla prova dei fatti, avete vinto solo una coppettina di nessuna importanza e uno scudetto regalato (perché poi si sa, a noi le cose le regalano sempre). Finale della Poule Scudetto. Nel Toro però non mi è piaciuto l’atteggiamento avventurista (e per il noto titoista Mihajlović è un vocabolo azzeccato) assunto nel finale sull’1 a 1: a dieci minuti dal termine meglio mettere un difensore in più per proteggere il pareggio che inserire un attaccante per prendere due pere e tornare a casa a mani vuote. Le due squadre proseguono a pari punti sino alla 33ª giornata, in cui i rossoneri vengono sconfitti fuori casa dal Verona (che la settimana dopo, perdendo l’ultima partita di campionato, retrocederà in Serie B). La speranza dei tifosi rossoneri e che siano positive. I rossoneri tentennano, ma alla fine rifiutano la faraonica offerta. Leo: “(ride n.d.r.) Al momento dico che è impossibile per il semplice fatto che giocare in Serie D negli ultimi anni è stato il mio sogno e adesso che ho questa opportunità voglio giocarmela fino alla fine. Anzi, già quello che è stato ottenuto fino ad ora è un grandissimo risultato. È stato il primo giocatore nato nel nuovo millennio a esordire in serie A e in Champions League.
Ma la serie potrebbe continuare: anni fa l’Inter aveva messo gli occhi su Tom Ince sperando fosse bravo come papà Paul, sebbene il più giovane non abbia mai giocato in Nazionale. Praticamente un gol o assist ogni 132 minuti, non male per un 20enne. Le vittorie di coppa e supercoppa di Germania, gli valgono la convocazioni agli Europei U21. Già, perché se in Campionato il vantaggio nei confronti delle inseguitrici autorizza un certo ottimismo, e se in Coppa siamo ormai arrivati al redde rationem in novanta minuti nei quali tutto può succedere, in Europa
beh
prima di tutto cè il Monaco, che è tuttaltro che una formalità. Ecco il perché degli assist. Un gol o assist ogni 94.5 minuti, praticamente uno a partita. Due gol da corner in tre minuti roba da archivio storico delle curiosità inutili. E nei due mesi a venire potrebbe (come speriamo tutti) solamente aumentare il suo valore: grande successo, annata memorabile o, infine, vero e proprio miracolo. La stagione 1964-1965 fu anche l’ultima annata di Benito Villamarín come presidente della squadra sivigliana che, ancora scosso per ciò che era successo ad Aranda, decise di lasciare la presidenza a suo fratello Avelino Villamarín Prieto col quale si aprì ufficialmente un periodo di crisi profondo per la squadra sivigliana.
Trasformare una grande annata assolutamente inaspettata in un flop. E se poi, alla fine, vedrò Leo Messi alzare la Coppa dalle grandi orecchie, lo applaudirò come si conviene ad un grande campione. La conquista della Coppa dei Campioni lo indusse tuttavia a chiedere il pagamento di un premio, ma la dirigenza glielo negò affermando che nel contratto non fosse presente una clausola contenente tale previsione. Inizia a giocare nel Westfalia 04. Dopo alcuni anni in altre squadre minori di Gelsenkirchen, nel 2000 si trasferisce nelle giovanili del Rot-Weiss Essen, dove rimane per cinque anni. Svogliato non corre per cercare la superiorità numerica, ma da mago trova uno spazio che vede solo lui e con una semplicità spaventosa (a tal punto da farlo sembrare facile), trova il corridoio giusto. Ecco delle immagine a tal proposito. Verso il termine della stagione i viola sembrano calare di rendimento a causa di alcuni incontri difficili; ma all’ultima giornata sconfiggono gli arcirivali bianconeri per 2-0 chiudendo il campionato al 7º posto: in tal modo tornano nelle competizioni europee dopo 5 anni, qualificandosi per la UEFA Conference League 2022-2023 a discapito dell’Atalanta, sconfitta in casa dall’Empoli. Ben dispiegati gli acuti, omogeneo il registro, suggestivo il trillo; ma perché non dà il minimo segno di gioia quando trova i gioielli lasciati sulla soglia della sua casa e canta l’omonima, celebre aria dei bijoux?
Da parte mia, se arriverà lo scudetto, lo festeggerò con gioia. E se insieme arriverà anche la decima coppetta, la gioia sarà doppia. Bhe, riproponetela, anche ora. Per fortuna dello stesso Barcellona, i tifosi – anche di «seconda» generazione – non hanno smesso di tenere al club nel momento in cui il loro dieci è volato a Parigi; preso da una gravissima crisi economica, il Barça è riuscito a racimolare alcune somme grazie soprattutto alle vendite delle maglie da gara. Alla fine degli anni 60 emerse la peña del Chupe, che manteneva conflitti con altri tifosi in alcuni stadi spagnoli ed europei. E poi
poi ci sono i soliti nomi, quelli che fanno tremare i polsi: Barcelona, Real Madrid, Bayern Monaco
Io tra noi e loro (più con i tedeschi, meno con spagnoli e catalani) vedo ancora quel gradino che si può salire solo se davvero il Dio del Pianeta Papalla decide di darti una mano. Le scarpe sono state prese per prime, poi la maglia e poi i pantaloncini. E non ci saranno lacrime di rimpianto, perché so che prima o poi quella Coppa tornerà in mano ad un ragazzo in maglia bianconera. E quindi il rischio è quello di vincere lo Scudetto, sollevare anche la Coppa Italia, ma
potevate fare di più.
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